Continua e Alternata

La tensione, e quindi pure la corrente, può essere continua o alternata, inevitabile che una tensione continua sia accompagnata da una corrente continua, e una tensione alternata sia accompagnata da una corrente alternata, non potrebbe essere altrimenti.
Sulla tensione continua c'è poco da dire, è una tensione il cui andamento rimane stabile nel tempo, come una linea retta, esempio tutte le batterie forniscono una tensione continua, una batteria da 12V, fornisce un valore stabile di 12V, ovvero in qualsiasi istante il valore è sempre 12V.

La corrente continua, normalmente è rappresentata con le lettere CC dall'inglese continuous current o DC sempre dall'inglese direct current.
Troverete spesso alimentatori, dove vi è stampato sull'involucro ad esempio 5V DC, questo significa che è un alimentatore a corrente continua, e di conseguenza anche la tensione sarà continua, quest'ultima con un valore di 5V.
Un alimentatore che riporta la scritta 5V DC, allora sarà un alimentatore che fornisce una tensione continua di 5V.

La tensione alternata, a differenza della continua, ha un andamento alternato, non è stabile nel tempo, ma alterna il suo valore da un massimo positivo, ad un massimo negativo.
Pure la corrente segue lo stesso andamento, e viene indicata con le lettere AC dall'inglese alternating current.
Quando noi troviamo stampata la scritta AC, significa che ci troviamo di fronte ad una corrente alternata, spesso avrete visto negli elettrodomestici stampata la scritta 220V AC, il che significa corrente alternata, e di conseguenza tensione alternata, il cui valore è 220V.
Come detto la tensione alternata, ha un andamento alternato, questo significa che ad esempio una tensione di 12V AC, ha un andamento il cui valore si alterna tra +12V e -12V, ovvero la tensione parte da 0V sale fino ad arrivare al suo massimo positivo +12V, poi riscende verso lo 0V, passa quest'ultimo dirigendosi verso valori negativi, arriva al suo massimo negativo di -12V, e risale verso lo 0V, per poi ricominicare un nuovo ciclo, l'intero ciclo viene definito periodo.

Alternata

Sopra è rappresentato l'andamento di una tensione alternata a 12V, quindi una 12V AC.
La linea rossa che rappresenta la tensione, alternandosi tra i +12v e i -12v , disegna una sinusoide, infatti, questa linea, è chiamata onda sinusoidale.

L'intero ciclo, che abbiamo detto essere definito periodo, si ripete in continuazione con una certa frequenza, normalmente nella tensione a 220V che arriva dentro le nostre case, e quindi in molti apparati ad essa connessi, tale periodo si ripete 50 volte al secondo, si dice quindi che la tensione ha una frequenza di 50 hertz (simbolo Hz).
La frequenza, allora non è altro che il numero di periodi o cicli, che la tensione compie nel tempo di 1 secondo, possiamo quindi pure calcolare che il periodo di una tensione a 50Hz, dura 0,02 secondi ovvero 20 millisecondi.
Questo è il motivo per cui è impossibile vedere, o accorgerci di questa alternanza di tensione, il nostro occhio non è in grado di vedere una variazione di tensione così veloce, così che una lampadina alimentata a 220v 50Hz, come quella nelle nostre case, praticamente al nostro occhio risulta sempre accesa alla sua massima luminosità.

La tensione alternata, quindi, è sempre accompagnata da una frequenza, non è difficile trovare stampato sopra molti apparati la scritta 220V 50Hz, che significa tensione a 220V con frequenza di 50Hz, in questo caso, spesso la scritta AC viene omessa, perché indicando la frequenza è ovvio che ci troviamo di fronte ad una tensione alternata.
Dato che nelle nostre case la tensione alternata ha una frequenza di 50Hz, e quindi pure gli apparati ad essa connessi funzioneranno con una frequenza di 50Hz, può succedere di trovare solo la scritta 220V AC, viene omessa la scritta 50Hz, proprio perché funzionando a tensione alternata di rete, è sottinteso che questa sia 50Hz.

Ora vi devo però svelare una cosa, quanto vi ho detto riguardo alla tensione di 12V ac, e alla sua onda sinusoidale riportata nelle figura sopra, non è esattamente vero, o meglio, non è che mi sono divertito a scrivere cose false, ma ho volutamente omesso di dire tale valore di 12v è un valore di picco.
Prendiamo una tensione che genera un onda sinusoidale come quella in figura, i cui valori massimo e minimo toccano rispettivamente +12v e -12v, se la andiamo a misurare con un voltmetro, scopriamo che tale tensione ha un valore di 7,7v cosa cavolo è successo?
Semplice, la tensione che noi misuriamo, che poi è quella a cui dobbiamo fare riferimento, è la tensione efficace, che risulta essere 0,707 volte quella di picco, quindi:

Vefficace = Vpicco x 0,707

Quando si parla di tensione alternata, si fa sempre riferimento alla tensione efficace, quindi pure la tensione a 220v presente nelle nostre case è un valore efficace, questo significa che se andassimo a vedere l'onda sinusoidale della tensione a 220v presente nelle nostre case, scopriremmo che essa tocca nel picco più alto il valore +311V circa e nel picco più basso il valore di -311V circa, e il suo valore efficace è 311x0,707=220v.
Ripeto che noi facciano sempre riferimento al valore efficace, che poi è quello misurato dai più comuni tester o multimetri, quando parliamo di una tensione a 12v ac, parliamo di valore efficace, il valore di picco spesso a noi non interessa, ma mi sembrava giusto e doveroso mettervi al corrente, che nella realtà una tensione di 12v Ac ha un valore di picco di circa 17v.


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